Bioraffineria green dagli scarti delle olive: parte OLinWASTE per l’industria sostenibile
Un progetto innovativo europeo sta segnando una svolta nella gestione degli scarti dell’industria olearia: si tratta di OLinWASTE, iniziativa nata all’Università La Sapienza di Roma e finanziata con quasi 4 milioni di euro dal programma Horizon Europe 2021-2027. Questo progetto quadriennale mira a sviluppare una bioraffineria a zero emissioni capace di trasformare i residui della lavorazione delle olive, come noccioli, sansa e foglie, in bioprodotti ad alto valore aggiunto, contribuendo così a risolvere una delle più pressanti problematiche ambientali del Mediterraneo.
Gli scarti derivanti dalla produzione dell’olio d’oliva, noti come olive mill waste, rappresentano una minaccia significativa per gli ecosistemi locali, in quanto il loro smaltimento improprio può contaminare suolo e acque. Il progetto OLinWASTE punta a superare questa criticità attraverso un impianto integrato che sfrutta processi di chimica verde e biotecnologie microbiche. La bioraffineria sarà in grado di produrre bioplastiche compostabili, biofertilizzanti, biopesticidi, bio-immunostimolanti per le piante e bioenergia, minimizzando emissioni, odori e rumore.
Un elemento distintivo del progetto è l’impiego di un digital twin system, un modello virtuale dell’impianto sviluppato dall’Università di Surrey. Grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale e del machine learning, questo sistema consente di simulare le operazioni in tempo reale per ottimizzare il trattamento dei rifiuti e ridurre l’impronta di carbonio. Come sottolinea il professor Lei Xing, docente di Digital Chemical Engineering presso l’Università di Surrey, “OLinWASTE rappresenta un’opportunità unica per rendere l’industria olearia europea più sostenibile, migliorando l’efficienza e diminuendo i costi e le emissioni”.
Il progetto è coordinato dalla Sapienza con il professor Vincenzo Lionetti, docente del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”, che guida il consorzio formato da nove partner tra università, centri di ricerca e imprese in quattro paesi europei. La collaborazione con il frantoio Agrolio di Andria, già attivo nella gestione di impianti a biogas, ha gettato le basi per la futura bioraffineria integrata.
Oltre a OLinWASTE, altre iniziative europee stanno esplorando l’utilizzo degli scarti olearî per scopi innovativi e sostenibili. Un esempio è il progetto COMPOlive di Ford, che ha sviluppato materiali biocompositi per l’industria automotive partendo dagli scarti degli ulivi raccolti in Andalusia, la regione leader nella produzione mondiale di olio d’oliva. Questi materiali sostituiscono la plastica tradizionale in componenti come poggiapiedi e parti del bagagliaio, offrendo robustezza e resistenza comparabili ai materiali convenzionali. Ford sta ora valutando la produzione su scala industriale, con l’obiettivo di integrare questi biocompositi nelle future auto elettriche, contribuendo così alla riduzione dell’inquinamento e alla promozione di un’economia circolare.
Un altro sviluppo significativo riguarda il riutilizzo dell’acqua di vegetazione, un sottoprodotto della molitura delle olive che contiene molecole antiossidanti e proprietà antinfiammatorie. La startup pugliese Bioenutra ha brevettato una tecnologia che estrae queste molecole con metodi esclusivamente fisici e meccanici, senza l’uso di solventi chimici, per produrre composti utilizzabili nei settori cosmetico, nutraceutico, farmaceutico e agrochimico. Questo processo consente di trasformare un rifiuto altrimenti difficile da smaltire in un prodotto ad alto valore aggiunto, contribuendo a un’economia biologica più circolare e sostenibile.
Il professor Vincenzo Lionetti, coordinatore di OLinWASTE, è un punto di riferimento internazionale nel campo delle interazioni pianta-patogeno e nella valorizzazione delle risorse agroindustriali. La sua attività scientifica si concentra sull’innovazione biotecnologica e sulla chimica verde applicata all’industria olearia e agroalimentare, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni sostenibili e a basso impatto ambientale. La sua esperienza e il network europeo coinvolto nel progetto rappresentano una solida base per il successo di OLinWASTE e delle iniziative correlate, promuovendo una nuova era per la gestione degli scarti olivicoli e la produzione di bioprodotti.
Con queste iniziative, l’Europa si posiziona all’avanguardia nella transizione verso un modello produttivo più verde e circolare, capace di valorizzare al massimo le risorse agricole e ridurre l’impatto ambientale dell’industria tradizionale.