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Ciliegie da gioielleria: in Puglia la stagione è amara, a Milano si sfiorano i 23 euro al chilo

La primavera gelida ha messo in ginocchio gli alberi pugliesi: produzione in picchiata e prezzi alle stelle. Coldiretti lancia l’allarme: servono controlli e tutele

Un tempo, bastava alzare lo sguardo nei frutteti pugliesi a fine maggio per vedere i rami curvi sotto il peso delle ciliegie Ferrovia, carnose, brillanti, succose come il sole del Sud. Oggi, invece, quelle stesse gemme rosse sono diventate quasi un bene di lusso: a Milano si sono visti prezzi record fino a 23,30 euro al chilo. Il motivo? Un raccolto quasi azzerato e un mercato che rischia di travolgere qualità e trasparenza.

Il gelo che ha bruciato la primavera

Secondo Coldiretti Puglia, la regione – che da sola rappresenta il 30% della produzione cerasicola italiana, con 18mila ettari coltivati – ha subito una perdita tra il 70% e il 100% del raccolto, a causa delle gelate che hanno colpito le campagne tra marzo e aprile. I fiori, delicati come la poesia che accompagna ogni primavera, sono stati bruciati dal freddo, lasciando gli alberi spogli e i contadini senza frutti da portare al mercato.

Le varietà più colpite? Le precoci Georgia e Bigarreau, ma soprattutto la Ferrovia, simbolo identitario della Puglia, fiore all’occhiello delle tavole estive, ingrediente nobile di crostate rustiche, confetture artigianali e degustazioni in purezza sotto un pergolato.

Prezzi stellari, trasparenza in discussione

Meno frutti, più richiesta, prezzi impennati: l’equazione è semplice, ma non tutto torna. Coldiretti segnala un rischio concreto di scarsa trasparenza nei punti vendita, con ciliegie estere (provenienti da Egitto, Tunisia e Marocco) che si confonderebbero con le italiane, vendute talvolta senza una tracciabilità chiara. La paura è che il vuoto lasciato dai frutteti italiani venga riempito da prodotti di dubbia qualità, senza che il consumatore possa davvero scegliere consapevolmente.

Da qui la richiesta dell’associazione: dichiarazione dello stato di calamità naturale per tutelare le aziende colpite e maggiore controllo alle dogane e nei mercati, per evitare che l’oro rosso italiano venga soffocato da un mercato grigio.

La ciliegia che vale un territorio

Non è solo un frutto, la ciliegia pugliese. È un racconto di territorio, di mani che raccolgono all’alba, di cassette di legno e carta oleata, di sapori autentici che finiscono nei piatti di chi ancora conosce il ritmo delle stagioni.

Oggi più che mai, valorizzare quel racconto – e proteggerlo – è un dovere. Perché non c’è estate italiana senza ciliegie vere, e non c’è cucina che possa dirsi completa senza il rispetto per chi quei frutti li coltiva ogni anno, nonostante tutto.

Published by
Francesca Ariosto