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Se c’è una magia che si può fare in cucina con pochissimi ingredienti e un po’ di pazienza, è quella delle confetture fatte in casa. E tra tutte, la confettura di lamponi ha un posto speciale: per quel colore rubino acceso, per il profumo sottile che scalda la stanza e per quella punta acidula che si sposa alla perfezione con pane tostato, burro morbido o uno yogurt compatto al cucchiaio.
La sua semplicità disarmante è la sua forza: si parte da frutti maturi e succosi, magari raccolti in una passeggiata di campagna o comprati al mercato da un piccolo produttore di fiducia. Poi c’è il tempo lento della macerazione, quello della cottura attenta, e infine il rito antico della conservazione nei vasetti di vetro. Non servono pectine né addensanti: bastano zucchero, limone e la dolcezza imperfetta dei lamponi.
La confettura di lamponi è un passepartout in cucina: sta benissimo su una fetta di pane rustico (con una spalmata di burro salato, provare per credere), è perfetta per farcire una crostata o un rotolo soffice, e si presta a impreziosire anche dolci al cucchiaio e cheesecake. Con lo yogurt greco, ad esempio, crea un contrasto da bistrot nordico.
E poi, è un’ottima occasione per riscoprire la stagionalità: giugno e luglio sono i mesi migliori per prepararla, quando i lamponi sono nel pieno del loro aroma e della loro succosità.
Ingredienti:
Procedimento:
La confettura di lamponi fatta in casa non è solo una ricetta: è un rituale di cura, un modo per fermare l’estate in un vasetto e riportarla a colazione nei mesi più freddi. Un gesto che sa di memoria, di campagna e di amore per le cose fatte bene.