EPA/John Reyes
Nel corso della prestigiosa cerimonia tenutasi all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto di Torino, si è rinnovata l’attesa proclamazione della classifica The World’s 50 Best Restaurants 2025. Per la prima volta in Italia, il gotha della gastronomia mondiale ha premiato il ristorante Maido di Lima come il miglior ristorante al mondo, segnando un importante riconoscimento per la cucina nikkei, una straordinaria fusione tra tradizione gastronomica giapponese e ingredienti e tecniche latinoamericane.
Lo chef Mitsuharu “Micha” Tsumura, fondatore di Maido, ha conquistato il primo posto dopo aver già trionfato nella classifica Latin America’s 50 Best. Nato a Lima da genitori di origine giapponese, Tsumura ha affinato la sua formazione negli Stati Uniti e in Giappone, assorbendo il rigore della cucina nipponica prima di tornare in Perù per fondare nel 2009 un ristorante che oggi rappresenta una pietra miliare della contaminazione culturale gastronomica.
Maido si sviluppa su più piani in uno spazio moderno e accogliente, divenuto meta ambita sia dal pubblico locale sia dagli esperti del settore, confermando che un’offerta culinaria d’autore può sposare con successo il gusto popolare e le aspettative della critica internazionale. La vittoria di Tsumura conferma la crescente rilevanza della gastronomia latinoamericana sulla scena globale, dopo il successo del collega Virgilio Martinez con Central nel 2023.
Durante il suo discorso di accettazione del premio, Tsumura ha sottolineato il valore umano e sociale della gastronomia: “Credo che la gastronomia, il cibo e l’accoglienza possano fare cose straordinarie. Possono realizzare sogni, possono risolvere molti dei problemi che pensiamo siano irrisolvibili… La gastronomia è un esempio di come possiamo restare uniti“. Un messaggio di inclusione e sostenibilità umana che ha emozionato la platea internazionale.
La cucina nikkei nasce dalla storia degli immigrati giapponesi in Perù, i quali, adattando le proprie tradizioni culinarie agli ingredienti locali, hanno dato vita a una cucina unica. Tsumura spiega come, fino a pochi decenni fa, molti frutti di mare come polpi, anguille, calamari e crostacei fossero poco utilizzati in Perù, ma grazie all’influenza giapponese sono diventati protagonisti di piatti iconici come il ceviche.
La cucina nikkei non è semplicemente una giapponese con tocchi peruviani, né viceversa, ma un’autentica fusione culturale che combina la delicatezza e la precisione giapponese con l’energia vibrante e il carattere schietto della cucina peruviana. Questa contaminazione ha portato a un’innovazione che ha conquistato i palati più esigenti a livello globale.
L’evento torinese ha visto la partecipazione di 1120 esperti tra chef, ristoratori, giornalisti e critici gastronomici provenienti da 28 regioni del mondo, chiamati a esprimere un voto che ha premiato Maido al primo posto. Sul podio si sono posizionati anche Asador Extebarri in Spagna al secondo posto e Quintonil di Città del Messico al terzo.
L’Italia ha visto una crescita importante con sei ristoranti nella top 50, tra cui spiccano Uliassi (43°), Piazza Duomo di Enrico Crippa (32°), e Le Calandre dei fratelli Alajmo (31°). Significativo il balzo di Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler, ora al 20° posto, e la conferma di Reale di Niko Romito (18°).
Massimo Bottura e Lara Gilmore hanno ricevuto l’Icon Award, riconoscimento riservato a figure di spicco che hanno segnato la storia della cucina mondiale. Bottura ha dedicato il premio al suo team, evidenziando come la ristorazione sia prima di tutto “un lavoro nel settore delle persone“.
Il sistema di voto della 50 Best, basato su una vasta Academy internazionale, si distingue da quello della guida Michelin per l’assenza di rigidi criteri predefiniti, puntando invece a intercettare tendenze e innovazioni nel mondo della ristorazione, sebbene susciti dibattiti per la sua trasparenza.
Parallelamente al successo di Tsumura, Virgilio Martinez di Central a Lima rappresenta un’altra punta di diamante della cucina peruviana contemporanea. Martinez, formatosi tra Canada, Londra e Perù, è noto per il suo viaggio culinario attraverso le diverse altitudini del suo paese, utilizzando ingredienti autoctoni come la quinoa e le erbe selvatiche.
Il suo progetto Mater Initiative mira a documentare e valorizzare la biodiversità peruviana, con un approccio che unisce ricerca scientifica e arte culinaria, rafforzando così la reputazione del Perù come destinazione gastronomica di eccellenza mondiale.
Tra i riconoscimenti recenti, il ristorante Central si conferma ai vertici mondiali, mentre la cucina di Martinez continua a rappresentare un ponte tra tradizione, innovazione e sostenibilità culturale.