
Clima e ortaggi: valori nutrizionali in calo secondo uno studio inglese
Il cambiamento climatico non compromette soltanto la quantità delle colture agricole, ma agisce in modo decisivo anche sulla loro qualità nutrizionale, con possibili gravi ripercussioni sulla salute globale. È quanto emerge da una ricerca innovativa condotta dalla dottoranda Jiata Ugwah Ekele presso la Liverpool John Moores University, presentata in occasione della conferenza annuale della Society for Experimental Biology ad Anversa, Belgio.
Impatti del riscaldamento globale sugli ortaggi a foglia
Lo studio si è concentrato su ortaggi a foglia largamente consumati come rucola, spinaci e cavolo riccio, investigando come la combinazione di livelli elevati di CO2 atmosferica e temperature più alte, condizioni previste per il futuro prossimo nel Regno Unito, influenzi la crescita e la composizione nutrizionale di queste piante.
I risultati preliminari indicano che, sebbene un aumento della CO2 possa inizialmente favorire una crescita più rapida e una maggiore biomassa, questa progressione non si traduce in un miglioramento della qualità nutrizionale. Al contrario, si registra una riduzione significativa di minerali essenziali come il calcio e di antiossidanti, nutrienti fondamentali per la salute umana. Allo stesso tempo, cresce la concentrazione di zuccheri nelle foglie, un cambiamento che potrebbe avere effetti negativi sul metabolismo e sull’incidenza di malattie metaboliche come obesità e diabete di tipo 2.
Variazioni specifiche in base alle specie vegetali
La ricerca sottolinea inoltre che le risposte alle condizioni climatiche alterate variano a seconda degli ortaggi considerati. Pertanto, è essenziale condurre analisi dettagliate e distinte per ogni specie, per comprendere appieno come il cambiamento climatico possa modificare le proprietà nutritive dei diversi alimenti. Ekele evidenzia l’importanza di questi studi: “Comprendere come il clima modificherà il profilo nutrizionale delle nostre colture è fondamentale per sviluppare strategie efficaci di mitigazione”.
Conseguenze per la salute pubblica e l’alimentazione
L’alterazione del valore nutritivo degli ortaggi a foglia rappresenta un allarme per la salute pubblica, specialmente in considerazione del ruolo cruciale che questi alimenti svolgono nelle diete di milioni di persone nel mondo. La diminuzione di proteine, vitamine e minerali essenziali può portare a deficit nutrizionali, indebolendo il sistema immunitario e aggravando condizioni di salute già compromesse, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.
Parallelamente, l’aumento degli zuccheri nelle colture potrebbe favorire un apporto calorico eccessivo e meno bilanciato, con ricadute negative sulle malattie croniche non trasmissibili, come sottolineato dalla stessa ricercatrice.
Un invito alla riflessione anche in cucina
In un contesto di questo tipo diventa ancora più importante valorizzare la qualità degli alimenti, privilegiando prodotti locali e di stagione, possibilmente biologici, che mantengano un profilo nutrizionale più ricco e autentico. Per esempio, piatti come l’omelette ortolana, che combina zucchine, melanzane, peperoni e uova fresche di qualità, rappresentano un modo gustoso e nutriente per integrare nella dieta un’ampia varietà di verdure. La preparazione di questa ricetta, semplice ma ricca di sapore, può aiutare a preservare i valori nutrizionali delle verdure, valorizzandole al meglio.
Con l’aumento delle temperature e la crescita della CO2, la sfida per agricoltori, scienziati e consumatori sarà mantenere un equilibrio tra quantità e qualità del cibo, per garantire una dieta sana e sostenibile anche in futuro.