
ANSA/ALESSANDRO DI MEO
La catena di pizzerie di lusso Crazy Pizza, fondata da Flavio Briatore, affronta sfide inaspettate. Il socio di minoranza, Francesco Palazzi, ha ceduto il suo 30% alla holding lussemburghese Crazy Pizza, lasciando Briatore al comando
La celebre catena di pizzerie di Flavio Briatore, Crazy Pizza, si trova attualmente in un momento di transizione, con sviluppi recenti che potrebbero compromettere l’immagine di solidità e innovazione che ha sempre caratterizzato il brand. La pizzeria di Roma, situata nella rinomata via Veneto, ha visto la recente uscita del socio di minoranza Francesco Palazzi, il quale ha scelto di liquidare le sue quote, aprendo interrogativi sul futuro del progetto.
I numeri di Crazy Pizza
Crazy Pizza si distingue per il suo approccio scenografico alla pizza — con camerieri che lanciano le pizze in aria e un’atmosfera glamour. Debuttata sul mercato nel febbraio 2022, la pizzeria ha inizialmente registrato un’accoglienza positiva, con un fatturato che ha superato i 3 milioni di euro nel primo anno. Tuttavia, i profitti si sono rivelati deludenti, con solo 6.710 euro di utile. Questi numeri non hanno convinto Palazzi a continuare la sua avventura imprenditoriale al fianco di Briatore. La sua decisione di vendere il 30% della Crazy Pizza Roma srl alla holding lussemburghese Crazy Pizza spa, di cui Briatore è l’unico proprietario ora, segna un cambiamento significativo nella gestione della pizzeria.
Espansione globale e sfide imprenditoriali
La gestione di Crazy Pizza si è sempre contraddistinta per un modello di business che punta sull’espansione globale, con 19 punti vendita nel mondo, tra cui sette in Italia e il resto distribuito in Europa e negli Emirati Arabi. La holding lussemburghese di Briatore e del socio Francesco Costa gestisce le varie sedi attraverso collaborazioni con aziende locali, un approccio che ha suscitato interesse ma anche critiche.
Negli ultimi tempi, Briatore ha espresso le sue frustrazioni riguardo alle difficoltà imprenditoriali in Italia, lamentando problemi di gestione e costi elevati. Queste dichiarazioni hanno suscitato scetticismo, soprattutto alla luce della sua posizione privilegiata nel settore della ristorazione. La scelta di Palazzi di uscire dal progetto potrebbe essere vista come un campanello d’allarme, non solo per Crazy Pizza, ma anche per altri imprenditori che guardano al mercato della ristorazione con ambizioni simili.
Un futuro incerto
Palazzi, noto per la sua Palazzi Agency, che si occupa di servizi di noleggio di auto e yacht di lusso, ha dimostrato lungimiranza nel decidere di monetizzare la sua partecipazione. Con 317.000 euro ricavati dalla vendita delle sue quote, ha optato per una strategia più sicura, considerando che gli utili generati da Crazy Pizza non avrebbero garantito un ritorno significativo nel lungo termine.
Il futuro di Crazy Pizza, ora completamente nelle mani di Briatore, è incerto. La pizzeria ha il potenziale per prosperare, soprattutto in mercati come quello statunitense, dove l’immagine glamour e il concetto di ristorazione esperienziale sono molto apprezzati. Tuttavia, rimane da vedere se Briatore riuscirà a superare le sfide interne e a mantenere l’appeal del brand di fronte a una concorrenza sempre più agguerrita.