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La pasta di Gragnano è simbolo della tradizione gastronomica italiana, riconosciuta con l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) nel 2013. Nato come “città della pasta”, Gragnano ha una storia unica nella produzione, celebre per la sua qualità e varietà di formati oltre a una consistenza distintiva
Quando si parla di gastronomia italiana, un alimento spicca su tutti: la pasta. Tra le innumerevoli varietà che la cucina italiana offre, una in particolare ha conquistato il cuore degli italiani e non solo: la pasta di Gragnano. Questo prodotto, riconosciuto con l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) nel 2013, è diventato un simbolo della tradizione culinaria nazionale, apprezzato sia in patria che all’estero. Scopriamo insieme la storia, le caratteristiche e i segreti di questo tesoro gastronomico.
La Storia della Pasta di Gragnano
Gragnano, un comune situato nella provincia di Napoli, è conosciuto come la “città della pasta”. La sua tradizione millenaria affonda le radici nel XVI secolo, quando venne fondata la prima corporazione di “Vermicellai”. Tuttavia, il vero e proprio boom si ebbe nel 1843, con un piano urbanistico studiato per ottimizzare il processo di essiccazione della pasta. La data memorabile è il 12 luglio 1845, quando il Re del Regno di Napoli concesse ai produttori di Gragnano il privilegio di rifornire la Corte con le loro paste lunghe. Quella che era una piccola comunità produttiva si trasformò rapidamente in un importante centro di eccellenza culinaria, guadagnandosi il soprannome di “città dei Maccheroni”.
Caratteristiche Uniche della Pasta di Gragnano
La caratteristica distintiva della pasta di Gragnano è il suo metodo di produzione. Utilizza semola di grano duro e acqua proveniente dalle falde acquifere locali, il che conferisce alla pasta un sapore unico e una consistenza ineguagliabile. La rugosità della superficie, ottenuta attraverso l’uso di trafile in bronzo, permette alla pasta di trattenere i sughi in modo eccellente, esaltando ogni piatto. Il prodotto finale ha un colore giallo paglierino, un profumo di grano maturo e un gusto sapido con un forte richiamo al grano. Queste caratteristiche la differenziano nettamente dalla pasta secca comune, rendendola particolarmente ricercata.
Un Viaggio nei Mercati Internazionali
Negli anni, la pasta di Gragnano ha conquistato anche i mercati esteri, in particolare negli Stati Uniti, dove la sua popolarità è esplosa alla fine del XIX secolo. Tuttavia, il percorso non è stato sempre facile: le esportazioni subirono una battuta d’arresto durante la Prima Guerra Mondiale e le difficoltà economiche del regime fascista. Solo negli anni ’90, la pasta italiana ha ripreso a brillare sui mercati internazionali, avviando una nuova era di riconoscimento e apprezzamento.
Oggi, i formati della pasta di Gragnano sono numerosi e variegati: si va dai classici spaghetti e penne rigate a specialità come scialatielli, fusilloni e bucatini. In totale, si contano ben 49 formati, ognuno dei quali si presta a specifici abbinamenti gastronomici. Le paste lunghe, ad esempio, si sposano magnificamente con sughi a base di pomodoro, pesto o pesce, mentre le paste corte rigate sono perfette per ragù e sughi di carne, grazie alla loro capacità di trattenere il condimento. Le paste lisce, invece, si abbinano bene a sughi a base di formaggio o uova, mentre i fusilli e altri formati ritorti si prestano a combinazioni più creative, come quella con zucchine, pomodori datterini e pistacchi.