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In piazza Cordusio qualcosa bolle in pentola. E non è solo un espresso: 15 vetrine, una nuova idea di caffetteria e un’ambizione tutta italiana
Nel cuore pulsante di Milano, dove via Dante prende per mano piazza Cordusio e la città cambia ritmo tra vetrine, uffici e passeggio, un profumo familiare comincia a diffondersi. È quello del caffè – ma non uno qualunque. C’è movimento dietro i vetri oscurati di un cantiere che promette molto più di una semplice boutique: Nespresso sta cucinando qualcosa di grande.
A svelarlo, con fare da buongustaio curioso, è Massimiliano Tonelli di CiboToday, che passando davanti a quel cantiere lungo ben 15 vetrine, si è fermato, ha osservato, ha chiesto. E ha capito che il classico format da degustazione non basta più: qui si parla di esperienza, di luogo da vivere, non solo da comprare.
Una caffetteria? No, qualcosa di più
C’erano una volta le boutique Nespresso, essenziali e minimaliste, dove si sceglieva la miscela e si usciva col sacchetto profumato. Ma questa volta no. Stavolta si parla di una caffetteria vera, confermata anche da chi i lavori li sta seguendo in prima linea. “Non sarà solo una boutique“, ha confessato un capocantiere, “ci sarà anche una caffetteria“.
Ma in una città come Milano, dove il caffè non è solo abitudine ma rito, serve qualcosa di più. L’azienda lo sa, e infatti spiega – senza sbottonarsi troppo – che nascerà “un luogo inedito dove vivere il caffè e non solo”. Un’idea di spazio che metta al centro l’italianità, la cultura del saper fare, l’eleganza della semplicità. E, ovviamente, Milano. Perché se c’è un posto dove sperimentare senza perdere stile, è proprio questo.
Il cantiere del gusto (e dell’attesa)
I lavori proseguono, il riserbo è d’obbligo – e anche giustificato. Dalla sede italiana di Nespresso fanno sapere che “è ancora tutto in fase di creazione”. Tradotto: il piatto è in cottura lenta, ma la ricetta è promettente.
D’altronde, la perfezione richiede tempo. E se è vero che il caffè si beve in un sorso ma si prepara con cura, anche questo progetto sembra seguire la stessa filosofia: ingredienti selezionati, cottura a fuoco lento e un’idea ben chiara di cosa si vuole offrire.
Una promessa chiamata Milano
Non è ancora chiaro se ci sarà una cucina vera e propria, se il menù andrà oltre le tazzine. Ma quel che è certo è che Nespresso vuole restituire al caffè la sua centralità culturale, trasformandolo in una pausa lunga quanto basta per respirare Milano, sentirsi a casa, riconoscersi nei dettagli.
Intanto, i milanesi (e non solo) cominciano a fermarsi davanti a quelle vetrine. Perché anche l’attesa, quando profuma di caffè e ambizione, è già un piacere.