Le previsioni di raccolto in California dividono esperti e produttori tra ottimismo e timori per clima, costi e risorse idriche con effetti su prezzi e mercato globale
Le stime sul raccolto delle mandorle in California, principale area di produzione mondiale, sono al centro di un acceso dibattito tra istituzioni e agricoltori. Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), la produzione prevista per il 2025 dovrebbe raggiungere un picco di tre miliardi di libbre (circa 1,3 miliardi di kg), segnando un aumento del 10% rispetto allo scorso anno e un +7% rispetto alla stima preliminare di maggio. Tuttavia, molti coltivatori contestano questo dato, ritenendolo eccessivamente ottimistico.
Stime di raccolto e condizioni ambientali in California
La California produce circa l’80% delle mandorle mondiali, e la valutazione annuale del raccolto di mandorle è fondamentale per il settore. Il miglioramento delle condizioni climatiche negli ultimi mesi, con temperature miti e piogge distribuite, ha alleviato lo stress da calore che aveva colpito gli alberi di mandorlo. Questo è uno dei motivi per cui l’USDA ha rivisto al rialzo la sua previsione rispetto alla prima stima di maggio.
Tuttavia, secondo Damien Houlahan, responsabile globale del settore mandorle per il produttore Ofi, la stima sorprende il mercato proprio perché si basa su una media di 15 anni che include due annate particolarmente produttive, il 2011 e il 2020. La sua opinione è che, nonostante un raccolto “ragionevole e solido” sia atteso, la previsione USDA risulta troppo elevata.
Criticità per i coltivatori: acqua, costi e stress da calore
Gli agricoltori sono preoccupati per diverse ragioni che potrebbero limitare la produzione. In primo luogo, il costo crescente degli input agricoli ha costretto molti a ridurre gli investimenti in fertilizzanti e trattamenti, incidendo sulla salute delle piante. Inoltre, la disponibilità e la qualità delle risorse idriche in California sono problematiche: molti coltivatori utilizzano acque con elevata salinità, un fattore che può danneggiare irrimediabilmente le mandorle, causando un arresto della crescita e una diminuzione delle rese.
Il caldo eccessivo continua a rappresentare un ulteriore fattore di stress per i mandorli, compromettendo la produttività in alcune aree. Blue Diamond, altro importante produttore, segnala come negli ultimi cinque anni l’USDA abbia spesso sovrastimato la produzione effettiva, sottolineando che la stima rimane comunque un’ipotesi da confermare, soprattutto in un anno segnato da sfide climatiche e agronomiche rilevanti.
Nonostante un leggero aumento degli ettari coltivati con piante produttive, la superficie totale destinata al mandorlo in California è in calo per il terzo anno consecutivo, poiché la rimozione di piante non produttive non viene compensata da nuovi impianti.
Impatto sul mercato e tendenze dei prezzi
Dopo l’annuncio della stima USDA, i prezzi delle mandorle sono scesi di circa il 20% a causa dell’aspettativa di un raccolto abbondante. Tuttavia, il mercato sta mostrando segnali di ripresa grazie a un aumento della domanda, soprattutto da parte di acquirenti che avevano rinviato gli ordini attendendo una stabilizzazione dei prezzi.
Secondo Houlahan, è probabile un rimbalzo dei prezzi nei prossimi mesi, in linea con l’equilibrio tra offerta e domanda.
Valore nutrizionale e utilizzo della mandorla
La mandorla, seme commestibile del mandorlo, è un alimento ricco di nutrienti essenziali. Contiene circa 571 calorie per 100 grammi, con un alto contenuto lipidico (oltre il 50%) prevalentemente costituito da grassi insaturi, proteine (oltre 24 grammi) e fibre. È particolarmente apprezzata per il suo contenuto di vitamina E (circa 26 mg per 100 grammi) e minerali come magnesio, calcio e ferro.
In Italia, dove la mandorla è un ingrediente tradizionale nelle cucine di Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, il prodotto viene utilizzato in molte preparazioni dolciarie tipiche come il marzapane, i biscotti e i confetti, ma anche in ricette salate come il pesto alla trapanese. La raccolta avviene tradizionalmente tra agosto e settembre, con metodi manuali ancora prevalenti.