Spagna, i piatti imperdibili da provare in vacanza

Del Gazpacho

Del Gazpacho | Photo by Mattes licensed under CC BY 3.0 DE (https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/de/deed.en) - Sfogliatelleattanasio.it

Paolo Terraneo

Agosto 20, 2025

La cucina spagnola è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per la sua varietà e ricchezza di sapori. In un Paese che conta ben 17 comunità autonome, ognuna con le proprie tradizioni e ingredienti tipici, l’esperienza gastronomica diventa parte integrante del viaggio. Non si tratta solo di piatti celebri e diffusi ovunque, ma anche di specialità regionali meno note che meritano di essere scoperte. Prima di esplorare i grandi classici, vale la pena ricordare due protagonisti assoluti della tavola iberica: il chorizo, salsiccia speziata dal gusto deciso, e il jamón ibérico, considerato il prosciutto più pregiato e costoso al mondo.

I grandi classici della cucina spagnola

Tra le ricette simbolo, la paella valenciana occupa un posto d’onore. Nata a metà del XIX secolo a Valencia, mette al centro il riso, introdotto in Spagna dagli arabi, arricchito con zafferano, pollo, coniglio, fagiolini, pomodoro e fagioli garrofó. Le varianti sono numerosissime: dalla paella di mare a quella vegetariana, fino alla versione “negra” con nero di seppia o a quella di lusso con crostacei e aragosta. È un piatto unico, ideale per un pranzo o una cena conviviale.

Dall’Andalusia arriva invece il gazpacho, una zuppa fredda a base di pane raffermo, olio, aceto, aglio e verdure come pomodori, cetrioli e peperoni. Perfetto nelle giornate più calde, ha come variante principale il salmorejo di Cordoba, più denso e servito con prosciutto, uova sode o crostini.

Chi visita la Galizia non può perdersi il pulpo a la gallega: polpo lessato in pentole di rame, tagliato a tocchetti e condito con paprika, olio e sale grosso, spesso accompagnato da patate. Un piatto che, secondo la tradizione, deve essere servito su un piatto di legno e che non manca mai durante le feste popolari della regione.

Altro simbolo spagnolo è la tortilla de patatas, una frittata spessa e compatta di uova e patate, con o senza cipolla, che si trova in ogni bar e tapas bar. Oltre alla versione tradizionale, esistono varianti come quella al baccalà o la più ricca Tortilla Sacromonte, preparata con ingredienti insoliti come cervello e testicoli di agnello.

Sapori regionali autentici

Dalle Asturie arriva la fabada, stufato a base di grandi fagioli bianchi (faba), pancetta, chorizo e morcilla. È un piatto calorico e sostanzioso, pensato per affrontare i rigidi inverni del nord, con varianti che includono vongole o selvaggina.

In Aragona spiccano due specialità: gli huevos al salmorejo, un piatto ricco con uova, carne di maiale, salsiccia speziata e asparagi, e il ternasco asado, agnello da latte IGP arrostito lentamente in forno a legna con patate, piatto delle grandi occasioni e delle feste locali.

La capitale, Madrid, custodisce il cocido madrileño, uno stufato di ceci, verdure e carni varie che si consuma secondo un rituale ben preciso: prima la zuppa con pasta, poi i legumi con le verdure e infine la carne. Un pasto completo, simbolo della cucina popolare madrilena.

Diffusissime in tutta la Spagna sono invece le croquetas, crocchette preparate con besciamella e arricchite con vari ingredienti, dal prosciutto iberico al pollo, fino al baccalà. Servite nei bar come tapas, sono lo snack spagnolo per eccellenza.

Nei Paesi Baschi, infine, si trova il bacalao al pil-pil, piatto a base di baccalà cucinato con olio, aglio e peperoncino. La sua particolarità sta nella salsa bianca e vellutata che si forma durante la cottura grazie all’abilità dello chef, da cui deriva anche il nome onomatopeico “pil-pil”.

Spagna, alla scoperta dei dolci della tradizione

La pasticceria spagnola, influenzata dalla cultura araba, è un tripudio di spezie, agrumi e mandorle. Tra i dessert più amati spicca la crema catalana, simile alla crème brûlée francese ma con aromi di agrumi, caratterizzata dal contrasto tra la crema morbida e lo strato croccante di zucchero caramellato.

Altro simbolo spagnolo sono i churros, bastoncini di pastella fritta da intingere in cioccolata calda, consumati a colazione, come merenda o dopo le feste. Non meno celebre è la torta di Santiago, preparata con farina di mandorle e decorata con la croce simbolo del pellegrinaggio galiziano.

In Andalusia si può gustare il tocino de cielo, dolce compatto a base di tuorlo e zucchero, nato nel Trecento nei conventi. A Valencia, invece, si prepara l’arnadí, a base di zucca e patate dolci, tipico del periodo pasquale. A Madrid è diffusa la bizcochà, soffice torta simile al pan di Spagna, spesso arricchita con frutta secca e cioccolato.

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