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La nuova strategia di Starbucks punta su manager e baristi per migliorare servizio e innovazione
Amanti del caffè, preparatevi a una ventata di novità da Starbucks! La celebre catena di caffetterie sta mettendo in campo una strategia che promette di rendere l’esperienza in negozio ancora più speciale, dando più voce e responsabilità ai suoi store manager e baristi. Con il nuovo approccio chiamato “Back to Starbucks”, l’azienda vuole tornare alle sue radici, valorizzando il cuore pulsante dei suoi locali: le persone dietro il bancone. Scopriamo insieme come Starbucks sta rivoluzionando il suo modo di fare caffè, tra nuove tecnologie, più personale e un’attenzione speciale al cliente.
Un caffè su misura, deciso dai manager
Starbucks ha capito che nessuno conosce i clienti meglio di chi lavora ogni giorno nelle sue caffetterie. Per questo, la nuova strategia “Starting 5” coinvolge direttamente i manager di cinque negozi selezionati per testare idee innovative, dai nuovi menu alle migliorie operative. “Prendi cinque store leader appassionati, dà loro un problema da risolvere e supportali con gli strumenti giusti”, ha dichiarato Mike Grams, Chief Operating Officer di Starbucks. Questo approccio permette di creare soluzioni su misura, nate direttamente dall’esperienza sul campo, lontane dalle scrivanie di Seattle. Che si tratti di un nuovo drink o di un modo per velocizzare il servizio, i baristi e i manager sono ora i veri protagonisti del cambiamento.
Più baristi, più sorrisi: il modello Green Apron
Se c’è una cosa che rende speciale un caffè da Starbucks, è il sorriso del barista che te lo porge. Con il modello “Green Apron”, Starbucks sta investendo in modo massiccio nel personale, aumentando il numero di baristi nei negozi nordamericani entro la fine dell’estate. Questo significa più mani per preparare il tuo latte macchiato e più tempo per scambiare due chiacchiere con i clienti. Niente script rigidi o algoritmi: i manager, insieme ai loro team, decidono come organizzare il lavoro per garantire un servizio fluido, sia nei momenti di punta che nelle ore più tranquille. Il risultato? Un’esperienza più umana e personalizzata, che fa sentire ogni cliente come a casa.
Tecnologia al servizio del caffè
Non solo persone, ma anche innovazione tecnologica. Starbucks sta testando un assistente AI chiamato “Green Dot Assist”, pensato per aiutare i baristi in tutto, dalla preparazione di un Lavender Oatmilk Latte alla risoluzione di piccoli problemi tecnici, come un espresso machine capriccioso. Inoltre, l’azienda sta introducendo software per gestire meglio gli ordini, soprattutto quelli via app, che spesso creano ingorghi nei momenti di maggiore affluenza. L’obiettivo è chiaro: far sì che ogni ordine, dal drive-thru al mobile, arrivi in meno di quattro minuti. Perché un buon caffè non deve mai farti aspettare troppo!
Un ritorno alle origini con uno sguardo al futuro
Con questa strategia, Starbucks vuole riscoprire la magia che l’ha resa un’icona globale: l’atmosfera accogliente di una caffetteria dove il caffè è il re e il cliente è al centro. Sotto la guida del nuovo CEO Brian Niccol, l’azienda sta affrontando le sfide degli ultimi anni, come il calo delle vendite, con un piano che punta sulla qualità e sull’esperienza in negozio. Non si tratta solo di servire un caffè, ma di creare un momento di connessione, un rituale che rende speciale ogni sorso. E chi meglio dei baristi e dei manager può trasformare questa visione in realtà?
Perché questa rivoluzione ci riguarda tutti
Che tu sia un fan del classico Cappuccino o un amante delle creazioni stagionali come il Pumpkin Spice Latte, queste novità promettono di rendere la tua visita da Starbucks ancora più piacevole. Più personale, un servizio più rapido e idee fresche nate direttamente dai negozi: tutto questo è un invito a riscoprire il piacere di un caffè fatto con cura. La prossima volta che entrerai in una caffetteria Starbucks, presta attenzione: dietro quel bancone c’è un team che sta lavorando per rendere il tuo momento speciale. E tu, quale drink ordinerai per celebrare questa nuova era di Starbucks?