Chi ha detto che la fonduta deve essere sempre a base di formaggio? Dalle verdure al cioccolato speziato, ecco le versioni più sorprendenti che stanno conquistando chef e appassionati.
Quando si parla di fonduta, il pensiero corre subito al formaggio fuso, cremoso e filante, da condividere attorno a un fornello con pezzi di pane o verdure. Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Sempre più persone cercano varianti leggere, senza latticini o adatte a chi segue diete vegane o intolleranze alimentari. E da questa esigenza è nato un nuovo modo di interpretare la fonduta, che conserva il suo spirito conviviale ma rivoluziona la sostanza.
Le fondute alternative sono diventate protagoniste in molti ristoranti contemporanei, ma anche nelle case di chi ama sperimentare. Non si tratta di semplici sostituzioni tecniche, ma di vere e proprie reinvenzioni del piatto. Il risultato? Esperienze sorprendenti per chi si aspetta la solita crema al formaggio e si ritrova immerso in consistenze vellutate, sapori inaspettati e abbinamenti creativi.
Legumi, ortaggi e frutta secca: la nuova frontiera delle fondute salate
Una delle fondute più interessanti e versatili nasce da ingredienti semplici come ceci, lenticchie o fagioli cannellini. Frullati con brodo vegetale, olio extravergine d’oliva, spezie e un tocco di limone, danno vita a creme dense e saporite che imitano la consistenza della fonduta tradizionale ma con un sapore completamente diverso.

La versione a base di zucca arrosto, per esempio, ha conquistato molti appassionati di cucina vegetale. La dolcezza naturale della zucca si abbina perfettamente con un pizzico di paprika affumicata e rosmarino, creando una base calda e profumata da servire con crostini, verdure al vapore o piccoli spiedini vegetali.
Anche la frutta secca gioca un ruolo fondamentale: una fonduta a base di anacardi, lasciati in ammollo e poi frullati con lievito alimentare, succo di limone e aglio, ricorda vagamente la fonduta classica, ma è interamente vegana, senza glutine e dal gusto morbido, con una punta acidula che la rende perfetta anche con carni bianche o funghi alla griglia.
Queste versioni moderne rispecchiano una tendenza più ampia: usare il calore, la cremosità e la condivisione come elementi chiave, lasciando libera interpretazione agli ingredienti. Il concetto di fonduta si svincola così dal formaggio e si apre a un mondo fatto di vegetali, spezie e sperimentazione.
Versioni dolci: quando la fonduta diventa dessert
Anche sul fronte dolce, la fonduta trova nuove strade. Se la classica fonduta al cioccolato resta un must, oggi prende forma una sua evoluzione più ricercata. Una base a base di latte di cocco e cioccolato fondente con un pizzico di zenzero fresco e peperoncino crea un mix speziato, ideale per frutta fresca ma anche per biscotti secchi o pezzetti di pane tostato.
C’è anche chi propone varianti con caramello salato realizzato senza burro, usando latte vegetale e zucchero di canna scaldato lentamente. Il risultato è una crema fluida, intensa, che si abbina bene con mele, pere o datteri.
Una terza possibilità arriva dal mondo orientale: una fonduta di matcha e latte di soia dolcificato, densa e profumata, spesso servita con mochi o piccoli dolcetti di riso. Qui la ritualità della fonduta incontra il gusto umami e la delicatezza delle preparazioni giapponesi.
Nel 2030, è probabile che il concetto di fonduta non sarà più legato solo all’idea di “formaggio fuso”, ma piuttosto a un momento di condivisione e creazione sensoriale. Le nuove fondute diventano così un gioco, un laboratorio, un’occasione per raccontare sapori diversi partendo da basi familiari.
E se il profumo del formaggio resta un ricordo potente, c’è sempre spazio per sorprenderci con consistenze nuove e sapori che, pur senza latticini, riescono a conquistare al primo assaggio.